SERENA GIOVANNINI
Sono una giovane insegnante alle prime armi, che crede nel proprio lavoro. Amo la montagna e lo sport e credo nel motto “Audaces Fortuna iuvat”. Passo le mie giornate occupandomi delle mie api, di ortaggi biologici, e di ciliegie e bambini. Da piccola trascorrevo le mie estati con i miei nonni, un muratore in pensione ed una casalinga tuttofare. Al mattino ci si occupava delle capre, i maiali e le mucche. Poi insieme giravamo ore per i boschi alla ricerca di funghi e perdevamo pomeriggi a girare e rigirare il fieno aspettando che si essiccasse. La casa era sempre trafficata da qualche “sior” -così si chiamavano gli ospiti dei nostri appartamenti- a cui facevamo dono di qualche foglia di insalata, e di tutto ciò che la stagione offriva. La cosa che più mi colpiva era il legame che si riusciva ad instaurare con persone del tutto estranee: alcuni di quei “siori” sono gli stessi che oggi, dopo più di trent’anni, ancora soggiornano da noi.
Da ragazza, quando salivo le scale del Liceo Classico, pensavo che dai dizionari di greco sarei passata ai manuali di anatomia, oppure che mi sarei persa tra i “labirinti e le profondità” dei filosofi, o ancora che, in un’ipotesi molto remota, avrei dato sfogo alla creatività arredando case. Ecco, non avevo delle idee ben chiare! In tutta questa confusione non mi è mai balenata l’idea di diventare insegnante, tantomeno una host per hobby e passione.
Di ritorno da un viaggio in Irlanda, forte dell’esperienza vissuta all’interno di un piccolo B&B, decisi di valorizzare il nostro splendido territorio e il mio sognotrentino è ora diventato anche quello di mia cugina Ilenia e mio zio Renato.
ILENIA GIOVANNINI
Nella vita di tutti i giorni sono un Tecnico di Radiologia e Radioterapia. Dopo cinque anni trascorsi a Merano in una clinica privata, da maggio 2019 lavoro nel centro di Protonterapia di Trento: è un reparto speciale e di riferimento perché, spiegato in parole molto semplici, a differenza delle normali radioterapie, qui utilizziamo i protoni e non fasci di fotoni per trattare molte patologie neoplastiche; il vantaggio principale sta nel riuscire a dare la massima dose al tumore per poterlo curare e allo stesso tempo la minor dose possibile ai tessuti sani circostanti; tutto questo si ripercuote sulla qualità della vita dei pazienti stessi. Sono le caratteristiche dei protoni e la loro modalità di rilascio che permettono di raggiungere l’obbiettivo. Lasciando da parte questa spiegazione che per alcuni sarà difficile comprendere quello che vorrei trasmettere è la passione che ho sempre messo nel lavoro che faccio dove tecnica e metodologia non saranno mai abbastanza perché senza umanità il mio lavoro non sarà mai completo.
In realtà, tutto questo è fondamentale anche nella vita di ogni giorno e così cerco di mettere la stessa umanità e disponibilità anche come host. Il mio film preferito? Patch Adams !
Come Serena, anche io, ero solita trascorrere le vacanze estive con i miei nonni materni; sono stati proprio loro ad occuparsi di me e di tutti i miei cugini fin da quando eravamo piccoli; mentre i miei genitori lavoravano, i miei nonni ci hanno sempre seguiti e cresciuti insegnandoci valori e tradizioni di un tempo. Vivo è il ricordo di quando l’estate, tutti assieme, passavamo il tempo nei boschi alla ricerca di funghi o nei prati a rastrellare il fieno o ancora nei campi a raccogliere le patate. Ricordo, quando verso mezzogiorno , io e Serena, ancora piccole, aiutavamo la Nonna a preparare il pranzo per tutti: eravamo sempre in tanti ma la tavola dei nonni era grande abbastanza così come il loro cuore.
Siamo sempre cresciute a contatto con i “siori”, famiglie che l’estate passavano il loro tempo libero tra le nostre montagne, negli appartamenti dei nostri nonni; alcuni, in particolare, ci hanno visto crescere e per anni hanno fatto parte del nostro piccolo mondo.
Il periodo trascorso tra i libri, prima del Liceo Scientifico e poi universitario, è passato assai veloce nonostante siano stati anni di forte impegno verso un ambito, quello scientifico, che mi appassionava così tanto.
Da qualche anno, oltre ai miei impegni lavorativi e familiari, mi occupo, come legale rappresentante, di un Associazione, la quale ha sede legale e operativa proprio nel nostro paesino di Piazze.
Quello che ad oggi ci caratterizza e che è rimasto quasi com’era, è lo stile di vita: il nostro stile di vita! Fatto di abitudini e di tradizioni, di tempo speso all’aria aperta , dedicato a coltivare gli orti, a potare, a vendemmiare o raccogliere i frutti che la nostra terra e le temperature del posto ci regalano; attorno a noi i silenzi dei posti che ci circondano, le stagioni con i suoi colori che non sono mai gli stessi.
RENATO GIOVANNINI
Sono nato nel 1965 in un piccolo paesino nel comune di Pergine Valsugana. Da piccolo il tempo era scandito dalla raccolta della ciliegie, che impiegava gran parte della nostra estate, dai fieni e da tutto ciò che corcerneva la gestione della campagna. Compiuti i 14 anni la mia famiglia decise di trasferisi a Pinè, nella casa storica di famiglia, proprio la stessa in cui oggi abito e che rendo disponibile a chi voglia trascorrere dei giorni in pace e tranquillità sull’Altopiano.
A 16 anni iniziai a lavorare come manovale intonacatore e tutt’ora gestisco una piccola Impresa Edile con mio fratello: il papà di Serena. Con mia moglie Jadwiga condivido il desiderio di aprire casa mia a nuove persone, lingue, stili di vita, sogni e progetti, sperando che tutto questo possa essere d’ispirazione ed esempio per mio figlio Marco.